martedì 31 marzo 2009

lunedì 30 marzo 2009

venerdì 27 marzo 2009

Sounds of the times(?)

Aria malsana (Sandro Oliva, 1987)

Oggi è una giornata senza sangue per la strada
niente bombe giù al mercato, niente morti sul selciato
anche nel telegiornale non c’è niente di speciale,
sette covi rasi al suolo, sei pentiti con lo scolo
tutto il bello stamattina è in America Latina
dove almeno si è sparato 23 colpi di stato,
qui in città non si è trovato neanche il corpo di un drogato
questa calma non mi piace, l’aria è fredda e senza luce
forse è un altro sporco trucco per metterci nel sacco
questo è vecchio come il cucco, questa volta non ci casco
tira aria malsana questo fine settimana
aria malsana yeeeah!
Vedo donne senza testa tutte giù al supermercato
con la borsa della spesa senza un attimo di fiato
torna a casa dacci sotto fa un bel pranzo saporito
per riempire le budella del tuo stupido marito
che in ufficio si scatena a parlare della Roma
ed abbaia che il governo non gli da abbastanza grana
e la nuova segretaria non gli passa mai la fica
però questa è un’altra storia non te la racconto mica,
perché vedo solamente che la testa della gente
non è piena di un bel niente e per giunta non ci sente
che la vostra sporca faccia non crediate che mi piaccia
dacci dentro e dacci fuori se ti fermi son dolori
tira aria malsana questo fine settimana
aria malsana questo fine settimana
aria malsana yeeeah!
Padri idioti e figli scemi, madri stronze, finti preti
che ti rompono le palle se cammini coi tuoi piedi
ma se hai sugo nella testa, non scappare invece resta
fatti il culo, tieni duro che vai proprio sul sicuro
che alla fine della giostra ti aspettiamo te lo giuro
e ti metteremo in mostra come scherzo del futuro
un futuro grigio e vuoto come il tuo vestito nuovo
e la vespa parcheggiata tra la merda della strada
anche la mia strada è vuota come la tua radio idiota
e non c’è nessuno in piazza e la gente è evaporata
non c’è più popolazione questo sogno è un’ossessione
è svanita ogni secondo nel silenzio più profondo,
perché se non hai potere prendi un missile in sedere
non c’è scampo nella vita se non trucchi la partita,
perché se non hai potere prendi un missile in sedere
non c’è scampo nella vita se non trucchi la partita
tira aria malsana questo fine settimana
aria malsana yeeeah!
Aria malsana questo fine settimana
aria malsana yeeeah!....

Numeri


giovedì 26 marzo 2009

mercoledì 25 marzo 2009

Sounds of the times(?)

Ma cos'è questa crisi? (Rodolfo De Angelis, 1933)

Ma cos’è questa crisi... ma cos’è questa crisi...

Si lamenta l’impresario che il teatro più non va...
ma non sa rendere vario lo spettacolo che dà... “ah la crisi...e capirai la crisi...”

Ma cos’è questa crisi...ma cos’è questa crisi...
Metta in scena un buon autore faccia agire un grande attore
e vedrà... che la crisi passeràà!!

Un riccone avaro e vecchio dice: ahimé così non và vedo nero
nello specchio chissà come finirà... “ah la crisi... mmh la crisi mmmm”

Ma cos’è questa crisi... ma cos’è questa crisi...
Cali fuori il portafogli metta in giro i grossi fogli e vedrà...
che la crisi finiràà!!

Si lamenta Nicodemo della crisi lui che và al casino di Sanremo
a giocare al Baccarat: “Signori c’è la crisi in giro... la crisi”

Ma cos’è questa crisi... ma cos’è questa crisi...
Lasci stare il bavazzare cerchi un po di lavorare e vedrà...
che la crisi passeràà!!

Tutte quante le nazioni si lamentano così conferenze riunioni
ma si resta sempre lì “Signori c’è la crisi... ohhhh... eh la crisi”

Ma cos’è questa crisi... ma cos’è questa crisi...
Rinunziate all’opinione della parte del leone e chissà...
che la crisi passeràà!!

L’esercente poveretto non sa più che cosa far e contempla
quel cassetto... “eh bah ma la crisi boh bah la crisi ehhh”

Ma cos’è questa crisi... ma cos’è questa crisi...
Si contenti guadagnare quel che è giusto e non grattare e vedrà...
che la crisi passeràà!!

E persin la donna bella alla crisi s’intonò e per far la linea snella
digiunando sospirò “ah la crisi... maledizione la crisi”

Ma cos’è questa crisi... ma cos’è questa crisi...
Mangi un sacco di patate non mi sprechi le nottate e vedrà
che la curva tornerà!!

Ma cos’è questa crisi... ma cos’è questa crisi...
I gerani metta fuori circolare miei signori e chissà...
che la crisi finiràà!!

Ma cos’è questa crisi... ma cos’è questa crisi...

lunedì 23 marzo 2009

sabato 21 marzo 2009

giovedì 19 marzo 2009

lunedì 16 marzo 2009

sabato 14 marzo 2009

Il votante unico


Il Caimano se ne stava li, nel suo studio con la testa chinata sulla scrivania e guardava soddisfatto il piatto che il fido Bonaiuti gli aveva appena portato. Il profumo del prelibato trancio del suo ex delfino Gianfranco Fini in salsa azzurra gli solleticava le narici e non chiedeva altro che diventare cibo per il suo capiente stomaco. Il Caimano tirò fuori dalla pochette del suo doppiopetto il fazzoletto, se lo legò attorno al collo e attaccò la prelibatezza azzannando il tutto con gusto e divorandolo in un sol boccone. Dopo essersi pulito il muso chiamò Capezzone, perché venisse a sparecchiare e subito dopo chiese a Bonaiuti di portargli il documento. Bonaiuti lasciò sulla tavola la cartellina con i fogli sui quali era stato vergato Il testo che avrebbe cambiato definitivamente le sorti del paese e se ne andò. Il Caimano cominciò a leggere sogghignando. Il documento riguardava la concezione di leadership da applicarsi al governo nazionale per renderlo, a suo dire, più… “moderno” e prevedeva che il leader dell’unico partito rimasto, il PDLDMMNAPD P(Partito della Libertà Dittatoriale Monarchico Mediatica Nazionalpopolare a Parvenza Democratica Plebiscitaria) avrebbe ottenuto la carica di leader maximo del paese senza ulteriori indugi e avrebbe potuto votare qualunque cosa gli fosse passata per la testa senza che nessuno si potesse opporre, il tutto con un semplice… click! Agendo sul pulsante che poteva comodamente portare con sé in ogni dove e che poteva essere premuto esclusivamente da lui imprimendoci sopra la propria impronta digitale, il Caimano avrebbe potuto votare qualsiasi cosa gli fosse passata per la testa, invalidando ogni iniziativa che non prevedesse il suo… tocco, cosa chiedere di più? Doveva solo pazientare per ottenere un ultimo voto di fiducia che affossasse definitivamente il ruolo del Parlamento e poi il suo obiettivo sarebbe stato finalmente raggiunto: diventare il leader unico del paese, primo passo per la futura conquista del mondo. Il sogno che aveva inseguito da quando era sceso in campo si sarebbe presto concretizzato e da quel momento avrebbe finalmente potuto determinare a suo piacimento le sorti del paese standosene comodamente seduto nella sua casa di Arcore o a Villa La Certosa in Sardegna senza perdite di tempo. Tutte queste considerazioni gli stuzzicarono nuovamente l’appetito e il Caimano ordinò a Capezzone di portargli il menù. Decise per il piatto numero nove, spezzatino di Franceschini in salsa partito-democratica con contorno di ramoscelli d’ulivo, quindi mise su un cd di Apicella, si scolò un bel bicchiere di nero AN e attese che gli venisse portato il cibo sbavando un po’ dappertutto.

Vetero insulti


giovedì 12 marzo 2009

mercoledì 11 marzo 2009

martedì 10 marzo 2009

lunedì 9 marzo 2009

giovedì 5 marzo 2009

mercoledì 4 marzo 2009