giovedì 30 aprile 2009

mercoledì 29 aprile 2009

In Europa con il PDL!
























Finalmente volti nuovi per una politica che porterà in Europa una Italia giovane, dinamica, bella e spregiudicata. Non come quei personaggi brutti, puzzolenti, sporchi che girano dalle parti della sinistra come parassiti. Gente che lavora finalmente, competente, colta, con tutti i requisiti al punto giusto e pronta all'uso.

martedì 28 aprile 2009

lunedì 27 aprile 2009

sabato 25 aprile 2009

Buona poltrona a tutti.

Brunetta si mette a disegnare mobili. Da sempre appassionato di design e arredamento, l’eclettico ministro si fa largo tra gli stand del salone del mobile di Milano e annuncia la sua linea di cinque pezzi comunicando a tutti che finalmente il suo sogno si è avverato: una poltrona per tutti, ma anche un tavolo, un divano, una sedia. La metafora di questo governo, dove uno strapuntino non si nega a nessuno, anche se fosse in Europa visto che la linea verrà distribuita anche all’estero?
Nella sua nuova veste di designer Brunetta sembra trovarsi pienamente a suo agio e pare averci preso gusto a tal punto che secondo alcune indiscrezioni sta già cercando di unire il dilettevole all’utile e abbia in mente di creare una nuova linea di mobili sponsorizzata dal Ministero della Pubblica Amministrazione da destinare agli uffici pubblici per rendere ancora meno confortevole la vita ai potenziali fannulloni. Il nuovo progetto in cantiere prevede al momento una sedia di legno grezzo, squadrata e munita di cinghie in cuoio applicate ai braccioli e alle gambe della stessa che servirebbero per legare e tenere fermo il lavoratore-fannullone nella posizione eretta più adatta per operare al tavolo da lavoro. Il particolare interessante e innovativo della creazione consiste nell’applicazione di una serie di fili elettrici che partirebbero da un generatore per collegarsi alle cinghie, i quali dovrebbero mandare al lavoratore delle scariche elettriche atte a mantenere viva l’attenzione del potenziale fannullone ogni qual volta questo si mettesse in testa di cambiare posizione.
Alcuni prototipi sarebbero già in lavorazione e il ministero della pubblica amministrazione ha annunciato di aver preso contatti con il carcere di Huntsville in Texas per richiedere di testare il prodotto su alcuni detenuti nel braccio della morte.

giovedì 23 aprile 2009

mercoledì 22 aprile 2009

venerdì 17 aprile 2009

giovedì 16 aprile 2009

martedì 14 aprile 2009

La TV dell'odio


Aspettando Pirlot (atto unico di Samuele Becchetto)

Lago Maggiore. Un uomo e una donna sono seduti con le spalle appoggiate al muro di una villa. I due hanno con loro poche cose, oggetti portati via in fretta dalla loro casa distrutta dal terremoto che ha travolto l’Abruzzo. Aspettano qualcuno.


DONNA - Te lo dicevo io, era meglio la Sardegna…
UOMO - Era già tutto prenotato.
DONNA - Da quanto siamo qui?
UOMO - E che ne so? Ormai ho perso il senso del tempo…
DONNA - Dici che arriverà?
UOMO - Non ti fidi? E’molto indaffarato è vero, ma manderà qualcuno vedrai…
DONNA - Bonaiuti?
UOMO - Non è riuscito ad impostare il navigatore satellitare: pare sia bloccato insieme a Cicchitto dalle parti di Ronco Bilaccio.

Ad un tratto una figura si avvicina, è Capezzone il portavoce della Libertà.

DONNA - Arriva qualcuno!
UOMO - Capezzone! Andiamo bene…
(Capezzone ha il solito rassicurante broncio giovanile del portavoce d’assalto.)
CAPEZZONE - Buonasera, oggi il Presidente non viene, verrà domani, lo ha assicurato ai telespettatori. Non lasceremo indietro nessuno, come ha fatto questa sinistra forcaiola e giustizialista con la quale non è possibile nessun dialogo.
(I due cercano di parlare, ma non ci riescono.)
UOMO - Senta noi non…
CAPEZZONE - Guardi, mi lasci parlare che io non l’ho interrotta! Ecco vedete telespettatori? Il solito vizio della sinistra. Io lo chiedo a voi: come si può dialogare con chi pensa di strumentalizzare un episodio così grave? Il rigore su Totti non c’era Aldo, e lo può confermare anche Taormina…

Capezzone si allontana lasciando dietro di se l’eco delle sue parole sulle note della sigla del Processo di Biscardi.

UOMO - E’ sempre così, parla, parla…
DONNA – Perché non siamo andati in albergo sulla costa adriatica? La vista sul mare, la spiaggia…
UOMO - Si, con tutta quella sabbia tanto per ricordarci come sono state costruite le nostre case!
DONNA – Nell’attesa io pianterei la tenda qui fuori…
UOMO – Non se ne parla nemmeno! E se passa una ronda? Ci scambiano per rumeni e magari prendiamo anche due bastonate! Non essere così pessimista ha detto che non lascerà nessuno indietro, no?
DONNA - Beh, per dirlo… l’ha detto …

Un rumore in lontananza. E’ un’auto blu, si avvicina e si ferma davanti ai due. Dal finestrino spunta Gasparri, accanto a lui Fini al volante.

GASPARRI - Aò, e voi chi siete, che ce fate qui nella terra del mio padrone?
DONNA - Siamo venuti per la casa…
GASPARRI - Ah, i giardinieri! Si, me l’aveva detto che venivate. Nun è che siete rumeni?
UOMO - Veramente saremmo due sfollati abruzzesi…
GASPARRI - Bene, che quelli je dai un lavoro e poi te fanno veni’ tutta la famiglia e come minimo te fregano l’argenteria!
FINI - Maurizio, su, datti una moderata…
GASPARRI - Zitto Gianfrà! E’ già tanto che te famo fa l’autista! Allora da dove venite?
UOMO - L’abbiamo già detto, siamo due sfollati abruzzesi… sa, il terremoto…
GASPARRI - Guarda che noi nun famo distinzioni: abruzzesi, napoletani, pugliesi, basta che c’avete vojia de lavorà. Nun semo leghisti noi, semo er Popolo della Libbertà chiaro?!
DONNA - Beh, veramente…
GASPARRI - Bene, aspettate qui. Gianfranco metti in moto, tornamo dal Presidente a prendere le chiavi!
FINI – Maurizio, almeno mettiti la cinta…
GASPARRI – Ma se nun metto manco le bretelle?! A me i carzoni me stanno su da soli, chiaro? Pensa a guidà!

L’auto se ne va sgommando lasciando i due li, sul posto.

DONNA – Cos’ è ‘sta storia dei giardinieri?
UOMO - E che ne so, ha detto che dava la casa per gli sfollati…
DONNA - Che dici, aspettiamo ancora?
UOMO - Mah!

Cala il sipario…

venerdì 10 aprile 2009

mercoledì 8 aprile 2009

Do ut des...


Viva viva la diretta!

La tragedia va in diretta
Porta a porta non aspetta:
E’ sul campo il nostro inviato?
Come, ancor non è arrivato?!
Per lo share non bado a spese
non tradisco io le attese!
Apre gli occhi, li strabuzza:
ma chi vedo lì, Cucuzza?!
Non mi posso far fregare
Allo share devo puntare!
Ballarò sulle macerie
Matrix dice cose serie?
Il ministro è già seduto?
Non è stato contattato?!
C’è qui sotto un’auto blu
Sale il premier, fa cucù!
Bruno struscia le zampette:
benvenuto alla Senette!
In poltrona già il sismologo
che dibatte col geologo:
“ma sentiamo lo psicologo
enunciar il suo decalogo”…
Faccio zapping su Rai 3
entran tutti qui da me:
vedo il sottosegretario
col soccorso fuori orario,
sento il vice alzar la voce:
“non mi metterete in croce!”
Parte la ricostruzione?
si decide in commissione…
ma la gente, angosciata
si domanda desolata
se la casa s’è salvata,
se la tenda è ben piazzata,
se c’abbiamo la cucina
l’uovo, il latte, la gallina…
se ci sono più i bambini
se son salvi dai vicini…
8 e mezzo, Omnibus
le jeux sont faits, rien ne va plus…

martedì 7 aprile 2009

sabato 4 aprile 2009

giovedì 2 aprile 2009

mercoledì 1 aprile 2009

G8, colpito e affondato?

La Terza Ricostruzione partirà dal G8 che si dovrebbe tenere sull’Isola della Maddalena fra qualche mese e non dovrebbe riguardare solo l’Italia, ma espandersi a tutto l’occidente industrializzato in una ondata di ottimismo che porterà tutti fuori dalla crisi che ci sta duramente provando. Appena si sarà trovato un transatlantico che abbia almeno le caratteristiche di un hotel a tre stelle, abbastanza grande da ospitare quindi con le dovute comodità tutti gli otto grandi e i relativi delegati che si troveranno sul luogo a dibattere delle sorti del mondo tra una libagione e l’altra e che abbia un certo numero di scialuppe di salvataggio dove smistare giornalisti e inviati dei media. Dopo aver scherzato sull’ipotesi di sistemare Obama e famiglia ai remi, il Premier si è detto disponibile come ultima ratio a ospitare tutti nella sua dependance governativa di Villa La Certosa a patto di poter usufruire del “piano casa” del governo che gli possa permettere di ampliare di un 35% almeno la sua bella magione sarda.

Il tempo del riscatto