giovedì 30 gennaio 2020

martedì 28 gennaio 2020

giovedì 23 gennaio 2020

La citofonata


Matteo Salvini era a casa comodamente seduto a tavola, intento a fare lo sciopero della fame in attesa di sapere l’esito del processo sulla nave Gregoretti. In piena campagna elettorale per conquistare l’Emilia-Romagna, il leader della Lega stava passando in rassegna la galleria di selfie che lo ritraevano intento a mangiare e sospirava per l’immane sforzo che stava facendo, costretto a percorrere in lungo e in largo la regione per arginare la deriva borgonzoniana che rischiava di fargli perdere le elezioni. Metterci la faccia era uno sforzo notevole ed era proprio In quei momenti che resistere al richiamo del tortellino al ragù era una vera tortura.
“E c’è gente che mi sta seguendo in questa impresa” si consolava seguendo gli aggiornamenti sul sito digiunopersalvini.it, “come riesco a intortare gli elettori io… intortare, mmmhhh… non mi ci far pensare!”
Il suono gracchiante del citofono interruppe i suoi pensieri…
- Si, chi è?
- Salvini?
- Sono io…
- Senta… posso salire?
- Come prego? Ah, ho capito, è quello della pizza. Mi scusi, non ho fatto in tempo a annullare l’ordine… sa com’è, ci siamo inventati la storia dello sciopero della fame e mi sono dimenticato di averla ordinata…
- No guardi, la pizza non c’entra niente.
- E allora cosa vuole?
-Mi può far entrare cortesemente? Siccome mi hanno segnalato una cosa sgradevole vorrei che lei la smentisse. Mi hanno detto che lei spaccia propaganda politica in giro per il paese…
- Che cosa?!  E’ venuto a fare polemica? 
- Nessuna polemica, è che se mi dicono che qui ci abita uno che spaccia propaganda politica di bassa Lega e di pessima qualità per giunta, rischiando di rovinare il paese bisogna verificare, non crede?  Io voglio entrare da lei, voglio riabilitare il buon nome del paese, perché c’è qualcuno che va in giro a dire che lei spaccia propaganda politica…
Sorpreso da quella inaspettata accusa Salvini si alzò di scatto e si diresse verso il frigorifero… cosa non avrebbe dato in quel momento per un hamburger!
- Bonaccini! Sei Bonaccini! Ti ho sgamato! Quanto sei sceso in basso, ridurti a questi miseri trucchetti per cercare di prendere qualche voto… hai paura di perdere, di la verità?
- C’è una denuncia che ha fatto un elettore ed è mia intenzione seguirla. Ho citofonato a uno che è stato segnalato come presunto spacciatore di propaganda politica di pessima qualità per chiedergli se spaccia o se non spaccia.
- Insisti? Ringrazia che sto facendo lo sciopero della fame! - gridò Matteo lanciandosi di scatto verso la credenza sperando di trovare almeno un biscotto alla Nutella.
- Come cazzo mi sarà venuta in mente ‘sta storia dello sciopero della fame! Ah, ma appena vinte le elezioni mi faccio pagare una cena dalla Borgonzoni, una bella mangiata per recuperare le forze e poi vediamo! Ma guarda te questo… e poi scusa, a che titolo vieni qui a rompere le palle al leader della Lega? A titolo di… perdente? Ah, ah, ah!
- A che titolo? In qualità di elettore: se uno mi dice “guarda che qui al primo piano spacciano pessima propaganda politica di bassa Lega”, posso chiedere a uno ‘lei spaccia o meno’?
- Lo sai che sei un rompipalle? Ma tanto vincerò le elezioni e quando ti trovo…
Un cracker, nemmeno un misero cracker!
- Pensa se in regione ci fosse un ‘rompipalle’ come te! E in ogni quartiere?  
“Che poi i cracker mi fanno pure cagare…” pensò Matteo rovistando nella dispensa in preda al nervoso.
- E… e poi stai violando la mia privacy, lo sai?
- Già, quando fa comodo siamo sempre lì a tirare fuori la supercazzola prematurata della privacy con scappellamento a destra come se fosse antani e col tarapìa tapiòco per giunta…
- Eh?
- Prrrrrrrrrrrrr!
Quando lo andarono a prendere lo trovarono che stava rosicchiando una gamba del tavolo….

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