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lunedì 31 maggio 2010
giovedì 27 maggio 2010
Dietro la manovra, il complotto?
Palazzo Grazioli. Dopo l’annuncio della manovra anticrisi e in vista della sua discussione in Parlamento, il Premier telefona a Tremonti. La sua voce esprime una forte preoccupazione.
BERLUSCONI: -Pronto, Giulio?
TREMONTI: - Silvio. Qualcosa non va?
BERLUSCONI: -La battuta sulle barzellette! Proprio una bella trovata! Ma dico io, come ti è venuto in mente cribbio?
TREMONTI:-Ah, sì, quando stavo scvivendo quello che dicevi…
BERLUSCONI: -Che figura! Io vengo lì a fare la conferenza stampa, ci metto la faccia, cerco di fare capire a tutti che ci saranno sacrifici e pensi che io stia lì a raccontare barzellette?!
TREMONTI: -Non savebbe la pvima volta…
BERLUSCONI: -Ma cosa…
TREMONTI: -Shevzavo Silvio, schevzavo. Pevò, anche tu… dive che non hai un soldo in tasca, andiamo!
BERLUSONI: -Ho risposto a una provocazione, cosa dovevo fare?
TREMONTI: -Sei tvoppo teso. Hanno capito tutti che bisognevà fave dei sacvifici, abbiamo anche l’appoggio della Confindustvia e dei sindacati.
BERLUSCONI: -Con quello che dice Epifani… hai sentito che faranno lo sciopero generale?
TREMONTI: -E chi ha pavlato di Epifani? Ho contattato solo Angeletti e Bonanni e hanno già dato il consenso. Lo sai come sono fatti quelli: li inviti a cena, li tvatti bene e fivmano tutto. Quando si accovgono che c’è la fvegatuva è tvoppo tavdi eh, eh, eh!
BERLUSCONI: -Io comunque non posso stare tranquillo, come faccio? Mi sento accerchiato, vivo col sospetto che state tentando tutti di farmi fuori, di affossare il berlusconismo: i poteri forti, la Lega… tutti contro di me! Mi sveglio con l’incubo delle elezioni anticipate, con l’assillo costante del federalismo e col fantasma del governo di unità nazionale che mi tormenta. Dopo tutto quello che ho fatto per trasformare questo paese a mia immagine e somiglianza!
TREMONTI: -Stai tvanquillo, devi solo continuave sulla linea che abbiamo stabilito, insisteve che lo facciamo pev il bene di tutti. Il vigove non ha altve vagioni se non povtave il paese vevso la stabilità finanziavia e vevso un vadioso futuvo.
BERLUSCONI: -E io cosa ho detto? Punteremo alla riduzione della spesa e lotta all’evasione, sottolineando che il Governo non ha messo le mani nelle tasche degli italiani. Ho dato anche la colpa del dissesto al governo precedente, un argomento che tira sempre… ciò non toglie che sento puzza di complotto. Ricordatevi che se cado io, cadiamo tutti insieme, cribbio!
TREMONTI: -Sei diventato pavanoico, Silvio…
BERLUSCONI: -Continuo a perdere punti, lo capisci?! Gli hai visti gli ultimi sondaggi? Ho dovuto mandare avanti Gianni Letta per far accettare il messaggio al paese, figurati!
TREMONTI: -E hai fatto bene. Quando la gente lo vede con quel suo fave cavdinalizio, con i suoi modi così affabili si sente al sicuvo.
BERLUSCONI: -Ci ho pensato bene prima di farlo. Continuavo a chiedermi se la sua apparizione avrebbe messo in testa agli italiani che qualcosa non va per il verso giusto.
TREMONTI: -Ma il popolo è con te, ti ha sempve cveduto e pensi che adesso, quando più ne hai bisogno non ti sostevvà? Andiamo, sei tu quello che ha fatto dell’ottimismo un suo cavallo di battaglia e ci ha basato tutta la sua politica… ti vicovdi la stovia del mivacolo italiano, no?
BERLUSCONI: -Già, bei tempi quelli… il milione di posti di lavoro, il paese che mi seguiva incondizionatamente. Poi viene fuori la crisi, cribbio! Ci accusano di averla trascurata, di averla scoperta solo adesso, quanto potremo andare avanti ancora?
TREMONTI: - Beh, se hanno cveduto a tutto ciò che hai pvopagandato in questi anni, al sogno della vicchezza e della pvopsevità pev tutti qualche sacvificio savanno puv disposti a favlo. Con tutto quello che hai fatto pev il paese, pev il popolo!
BERLUSCONI: -Tutto quello che ho fatto per il paese, già… ma cosa ho fatto per il popolo?
TREMONTI: -Beh, hai fatto le leggi ad pevsonam, e poi… dunque… ma non stiamo qui a vivangave il passato, dobbiamo pensave al futuvo! E poi c’è sempve la mia cveatività, non dimenticavlo. Ci studiamo chessò… un bel condono edilizio, una sanatovia, facciamo viapvive le scuole a ottobve, un contentino insomma! Queste avgomenti funzionano sempve… e poi fva poco ci sono i mondiali…
BERLUSCONI: -Ma io sento aumentare le voci che ci accusano di operare solo tagli, di far pagare sempre gli stessi...dimmi che la favola non è finita, che non sta per crollare tutto!
TREMONTI: -Tvanquillo Silvio, non finivà niente. Ci saranno delle trasfovmazioni, ma il popolo savà sempve con te.
BERLUSCONI: - Però, lo sai come è fatto il popolo? Prima sono tutti lì a tenerti su, ma se tiri troppo la corda… all’improvviso ti voltano le spalle e di colpo ti ritrovi nella polvere…
TREMONTI: -Sono i vischi del populismo, devi mettevlo in conto. Vedvai che quello che hai detto oggi davà i suoi fvutti e tutto si risolvevà pev il meglio. Siamo al tovnante della stovia!
BERLUSCONI: -Speriamo bene… io comunque non mi fido… va a finire che mi tocca riallacciare i rapporti con Fini e chissà quello cosa mi chiede in cambio…
TREMONTI: -Tvanquillo Silvio, andvà tutto bene, tutto bene… tutto bene…
mercoledì 26 maggio 2010
lunedì 24 maggio 2010
giovedì 20 maggio 2010
martedì 18 maggio 2010
giovedì 13 maggio 2010
martedì 11 maggio 2010
lunedì 10 maggio 2010
giovedì 6 maggio 2010
martedì 4 maggio 2010
Vendesi appartamento zona Colosseo. Astenersi rompicoglioni.
Scajola: -Pronto, Silvio?
Berlusconi: -Claudio, ma che cazzo mi combini?!
Scajola: -Ti telefono per le dimissioni…
Berlusconi: -Ancora con la storia delle dimissioni? Ma allora non hai imparato niente in questi anni!
Scajola: -Ma Silvio, non potevo…
Berlusconi: -Ma sentitelo: non potevo! Non potevi cosa?! Dovevi rimanere ministro e difenderti da ministro, che diamine!
Scajola: -Ho detto che non avrei fatto come con Biagi, è vero, ma qui ormai i rompicoglioni sono più di uno… mi attaccano tutti, anche “il Giornale” e “Libero”… tu non è che puoi parlare con Paolo o con Feltri…
Berlusconi: -Io non parlo con nessuno chiaro? Ho appena dichiarato che “il Giornale” deve essere messo in vendita, figurati! Tu piuttosto dovevi stringere i denti, lottare! Sei un ministro della Repubblica, mica un sottosegretario qualunque!
Scajola: -Si, ma qui ci sono delle persone che testimoniano contro di me, ci sono i riscontri sugli assegni… non potevo più continuare così… comunque per il momento non sono indagato…
Berlusconi: -Sono circondato da buoni a nulla! Ti vai a fidare del primo che capita per rimediarti una casa, non ti interessi nemmeno del valore effettivo di un appartamento del genere: ma ci prendi per scemi?! Bastava informarsi in una qualunque agenzia immobiliare per sapere i prezzi, andiamo! Sei indifendibile!
Scajola: -Ma Silvio…
Berlusconi: -Lasciami finire, cribbio! Perché non hai chiesto a me! Sai quante case ho comprato nella mia carriera?! La mia storia italiana è li, davanti a tutti, sono il personaggio pubblico del quale si è parlato e scritto di più in questi anni, bastava ispirarsi a me per capire come dovevi agire per ottenere quello che volevi!
Scajola: -La fai facile, la fai! Tu sei il Presidente del Consiglio, hai un sacco di soldi…
Berlusconi: -I soldi, bravo! Te li regalano per comprarti un appartamento “vista Colosseo” e mi parli di soldi!
Scajola: -Ma quei soldi costano Silvio, dovresti saperlo. Appalti, grandi eventi, centri benessere… sai bene come funzionano certe “cricche”!
Berlusconi: - Io non so niente, non tirarmi dentro ‘ste faccende che già qui si fanno i salti mortali per cercare di non far crollare la baracca! Comunque ormai la decisione è presa e accettiamo ‘ste dimissioni! Ma guarda te che casino… adesso cerca di stare tranquillo Claudio, vedrò cosa posso fare.
Scajola: -Grazie, Silvio…
Berlusconi: -Va bene, va bene. Mah, ormai la bolla di sapone è scoppiata… sentirò cosa ne pensa Ghedini. Intanto temporeggiamo, lasciamo trascorrere un po’ di tempo e magari quando è passata la buriana vedremo di riciclarti da qualche parte, in qualche ministero… vedremo…
Berlusconi: -Claudio, ma che cazzo mi combini?!
Scajola: -Ti telefono per le dimissioni…
Berlusconi: -Ancora con la storia delle dimissioni? Ma allora non hai imparato niente in questi anni!
Scajola: -Ma Silvio, non potevo…
Berlusconi: -Ma sentitelo: non potevo! Non potevi cosa?! Dovevi rimanere ministro e difenderti da ministro, che diamine!
Scajola: -Ho detto che non avrei fatto come con Biagi, è vero, ma qui ormai i rompicoglioni sono più di uno… mi attaccano tutti, anche “il Giornale” e “Libero”… tu non è che puoi parlare con Paolo o con Feltri…
Berlusconi: -Io non parlo con nessuno chiaro? Ho appena dichiarato che “il Giornale” deve essere messo in vendita, figurati! Tu piuttosto dovevi stringere i denti, lottare! Sei un ministro della Repubblica, mica un sottosegretario qualunque!
Scajola: -Si, ma qui ci sono delle persone che testimoniano contro di me, ci sono i riscontri sugli assegni… non potevo più continuare così… comunque per il momento non sono indagato…
Berlusconi: -Sono circondato da buoni a nulla! Ti vai a fidare del primo che capita per rimediarti una casa, non ti interessi nemmeno del valore effettivo di un appartamento del genere: ma ci prendi per scemi?! Bastava informarsi in una qualunque agenzia immobiliare per sapere i prezzi, andiamo! Sei indifendibile!
Scajola: -Ma Silvio…
Berlusconi: -Lasciami finire, cribbio! Perché non hai chiesto a me! Sai quante case ho comprato nella mia carriera?! La mia storia italiana è li, davanti a tutti, sono il personaggio pubblico del quale si è parlato e scritto di più in questi anni, bastava ispirarsi a me per capire come dovevi agire per ottenere quello che volevi!
Scajola: -La fai facile, la fai! Tu sei il Presidente del Consiglio, hai un sacco di soldi…
Berlusconi: -I soldi, bravo! Te li regalano per comprarti un appartamento “vista Colosseo” e mi parli di soldi!
Scajola: -Ma quei soldi costano Silvio, dovresti saperlo. Appalti, grandi eventi, centri benessere… sai bene come funzionano certe “cricche”!
Berlusconi: - Io non so niente, non tirarmi dentro ‘ste faccende che già qui si fanno i salti mortali per cercare di non far crollare la baracca! Comunque ormai la decisione è presa e accettiamo ‘ste dimissioni! Ma guarda te che casino… adesso cerca di stare tranquillo Claudio, vedrò cosa posso fare.
Scajola: -Grazie, Silvio…
Berlusconi: -Va bene, va bene. Mah, ormai la bolla di sapone è scoppiata… sentirò cosa ne pensa Ghedini. Intanto temporeggiamo, lasciamo trascorrere un po’ di tempo e magari quando è passata la buriana vedremo di riciclarti da qualche parte, in qualche ministero… vedremo…
lunedì 3 maggio 2010
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