"Il nuovo KKK" di Mario Calabresi ("la Repubblica", mercoledì 29 ottobre)
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venerdì 31 ottobre 2008
giovedì 30 ottobre 2008
Gli occhi di Lucio
Dopo aver ricevuto i complimenti di Scalfari qualche tempo fa, che se lo sarebbe addirittura portato a casa volentieri, il Ministro della Cultura Sandro Bondi riceve anche gli apprezzamenti di Lucio Dalla. L’artista bolognese infatti plaude al Bondi poeta, rappresentante di quella sensibilità che manca a certi sindaci di sinistra che invece di dedicarsi a scrivere versi preferiscono passare il tempo accanendosi contro i piccioni che scorazzano indisturbati nelle piazze italiane scagazzando un po’ dappertutto. La cosa farà certamente piacere al bardo di Arcore che incassa così un’ ulteriore gratificazione verso la sua persona da un artista a tutto tondo come Dalla, cosa che, ahinoi, non potrà che spingerlo a dedicarsi con sempre più vigore alla composizione di versi mirati a scuotere le insensibili coscienze degli uomini di sinistra da sempre arroccati sulle loro posizioni di superiorità nei confronti della destra, ma soprattutto che facciano breccia nella durezza degli aridi cuori dei sindaci sinistrorsi facendoli desistere dalla deprecabile pratica di accanirsi su dei poveri volatili inermi.
Ma Lucio non si ferma qui e ci dice che trova Berlusconi simpaticissimo e che ci andrebbe volentieri a cena preferendolo a Veltroni, perché un personaggio così “prima di definirlo come un nemico va studiato, va conosciuto, va capito”. Come non vedere un’altra stoccata verso la sinistra supponente, boriosa e ingenua che dopo tutti questi anni pensava di avere capito tutto della figura del Cavaliere, del personaggio Berlusconi e di tutto ciò che rappresenta? Ben vengano quindi le parole di Dalla a rischiarare le menti annebbiate della classe dirigente del centrosinistra e a farle cambiare idea sul Premier. A Veltroni e compagnia bella non resta che riprendere in mano il leggendario opuscolo “Una storia italiana”, rileggersi la biografia del Cavaliere, i suoi libri e le sue prefazioni non limitandosi alla superficie, ma andando a fondo, scavando tra le righe per non continuare a perseverare nel reiterato errore di valutazione.
E perché no, magari, andarci pure a cena e… chissà che tra una barzelletta e l’altra non si riesca a capire meglio la sua complessa figura di statista e accettarlo finalmente come capo del paese.
Ma Lucio non si ferma qui e ci dice che trova Berlusconi simpaticissimo e che ci andrebbe volentieri a cena preferendolo a Veltroni, perché un personaggio così “prima di definirlo come un nemico va studiato, va conosciuto, va capito”. Come non vedere un’altra stoccata verso la sinistra supponente, boriosa e ingenua che dopo tutti questi anni pensava di avere capito tutto della figura del Cavaliere, del personaggio Berlusconi e di tutto ciò che rappresenta? Ben vengano quindi le parole di Dalla a rischiarare le menti annebbiate della classe dirigente del centrosinistra e a farle cambiare idea sul Premier. A Veltroni e compagnia bella non resta che riprendere in mano il leggendario opuscolo “Una storia italiana”, rileggersi la biografia del Cavaliere, i suoi libri e le sue prefazioni non limitandosi alla superficie, ma andando a fondo, scavando tra le righe per non continuare a perseverare nel reiterato errore di valutazione.
E perché no, magari, andarci pure a cena e… chissà che tra una barzelletta e l’altra non si riesca a capire meglio la sua complessa figura di statista e accettarlo finalmente come capo del paese.
mercoledì 29 ottobre 2008
martedì 28 ottobre 2008
lunedì 27 ottobre 2008
venerdì 24 ottobre 2008
mercoledì 22 ottobre 2008
Il "Weekend Tricolore" di La Russa
In occasione del 90° anniversario della vittoria dell’esercito italiano sulle armate austriache nella Grande Guerra e “risvegliare negli italiani i sentimenti di orgoglio e di unità nazionale” di cui c’è tanto bisogno in questi momenti di crisi, su iniziativa del Ministero della Difesa, il governo ha stanziato 6 milioni di euro per organizzare il “Weekend Tricolore” che si terrà presso il Circo Massimo nei giorni 8 e 9 novembre. L’obiettivo dell’evento è di “santificare” quel 4 novembre che rappresenta anche il giorno dell’unità nazionale e delle forze armate, in un tripudio di “sfilate, parate, mostre statiche di carri armati ed elicotteri, concerti di bande e fanfare, simulazioni di assalti militari, lancio di paracadutisti”. A coronamento delle celebrazioni si terrà anche uno show di Andrea Bocelli, artista da sempre in trincea a difesa del bel canto, un “concerto tricolore” per il quale è stato stanziato ben 1 milione di euro. Sul palco che verrà allestito in Piazza del Popolo il tenore di fama internazionale sarà impegnato in uno spettacolo ricco di numeri eseguiti da artisti quali i “Giocolieri della Spoletta” che si esibiranno maneggiando ordigni della I° Guerra Mondiale piroettando sopra una distesa di baionette, i “Funamboli del Moschetto” che, in equilibrio su monocicli e armati di moschetto, si prodigheranno in un tiro al bersaglio sparando a sagome raffiguranti soldati austriaci, foche ammaestrate abilissime nel tenere in equilibrio sul naso bombe a mano d’epoca, lanciatori di baionette, sciabolatori a cavallo, assaltatori all’arma bianca, uomini cannone, nani mitraglieri. Durante lo show alcune soldatesse in divisa del Regio Esercito Italiano distribuiranno agli intervenuti gadgets militari, medaglie celebrative create apposta per l’evento, riproduzioni delle più famose mostrine delle nostre forze armate. Saranno presenti i rappresentanti dell’Associazione delle Industrie della Difesa i quali pare abbiano dovuto pagare un biglietto di 30.000 euro, simpaticamente ribattezzato “obolo per la Grande Guerra” dal geniale La Russa per accaparrarsi i posti in prima fila e non perdersi lo scoppiettio dei fuochi d’artificio sparati nell’occasione da mortai dell’epoca e mitragliati sul cielo di Roma.
Dopo il concerto Bocelli partirà per un mini tour in Afghanistan dove si esibirà per risollevare il morale alle nostre truppe.
Dopo il concerto Bocelli partirà per un mini tour in Afghanistan dove si esibirà per risollevare il morale alle nostre truppe.
lunedì 20 ottobre 2008
venerdì 17 ottobre 2008
giovedì 16 ottobre 2008
mercoledì 15 ottobre 2008
martedì 14 ottobre 2008
lunedì 13 ottobre 2008
Chi l'ha vista?
Puntata da non perdere quella di “Chi l’ha visto?” che dovrebbe andare in onda i prossimi giorni per trattare una delle scomparse più ecclatanti di questi ultimi tempi. Una telefonata giunta in redazione ha spinto Federica Sciarelli a occuparsi della scomparsa della CASTA. Dopo anni di sfrenata attività intensificatasi particolarmente nel corso dei 18 mesi del governo Prodi, la misteriosa entità fino a qualche tempo fa sulla bocca di tutti alla quale sono state dedicate pagine e pagine di inchieste giornalistiche, ore e ore di trasmissioni televisive, interminabili talk-show di approfondimento, libri di denuncia sulle sue malefatte e sui danni che ha recato al paese e ai cittadini italiani a causa degli alti costi delle sue discutibili prestazioni, ha fatto perdere le sue tracce subito dopo le recenti elezioni. Nessuno sa più niente di lei, nessun indizio che possa far risalire alla fine che abbia fatto. Alcune segnalazioni raccolte dalla redazione parlano di avvistamenti dalle parti dell’Isola del Giglio mentre faceva immersioni intrattenendosi con un gruppo di vigili del fuoco e, più di recente in Umbria, quando alcuni testimoni dicono di averla vista scendere da un elicottero di stato per recarsi a fare i fanghi in una beauty farm, forse per rimettersi in forma in vista di una sua possibile ricomparsa sulla scena politica nazionale.
In studio saranno presenti Gianantonio Stella e Sergio Rizzo che presenteranno il loro ultimo libro dedicato alla CASTA dal titolo: “La scomparsa della CASTA. Che fine hanno fatto i politici italiani intoccabili?”.
Invitato ad intervenire in trasmissione Beppe Grillo ha dichiarato di non sapere nulla della faccenda dicendo ai giornalisti di non rompergli i coglioni e mandandoli gentilmente affanculo.
In studio saranno presenti Gianantonio Stella e Sergio Rizzo che presenteranno il loro ultimo libro dedicato alla CASTA dal titolo: “La scomparsa della CASTA. Che fine hanno fatto i politici italiani intoccabili?”.
Invitato ad intervenire in trasmissione Beppe Grillo ha dichiarato di non sapere nulla della faccenda dicendo ai giornalisti di non rompergli i coglioni e mandandoli gentilmente affanculo.
venerdì 10 ottobre 2008
giovedì 9 ottobre 2008
La sindrome Guzzanti
Da molto tempo a questa parte buona parte degli italiani mostrano segni di insofferenza verso l’attuale Presidente del Consiglio che, in alcuni casi, sfociano in vere e proprie crisi verso tutto ciò che la sua figura rappresenta.
Recenti studi hanno portato ad individuare una serie di sintomi nei soggetti in esame da far pensare che si possa parlare di una vera e propria patologia, come nel caso estremo della “Sindrome Di Pietro”. Questa forma patologica porta il soggetto a lavarsi assiduamente le mani nel tentativo di mantenerle sempre pulite e, in casi estremi, a manifestarne i sintomi imbracciando il megafono e a scendere in piazza per far sentire la propria voce alla gente comune che mostra gli stessi segni. Una sindrome che porta progressivamente a raggiungere forme di intolleranza verso presidenti del consiglio o capi di stato in genere che si credono grandi statisti. I soggetti affetti da tale patologia mostrano allergia a certe forme di smaccato servilismo nei confronti del capo e alle sue indifendibili uscite, irritazione alle barzellette e alle pagliacciate, arrossamenti cutanei per la mancanza di qualsiasi dialogo con le forze di opposizione.
Ulteriori sviluppi nella ricerca hanno individuato una nuova forma di questa sindrome al momento piuttosto rara, che colpisce i componenti la coalizione di maggioranza e che va sotto il nome di “Sindrome di Paolo Guzzanti” la quale, oltre a comprendere gli stessi sintomi di cui sopra, comporta complicazioni che sfociano in sensazione di nausea e conati di vomito. Il soggetto interessato da questi sviluppi non riesce a guarire pienamente in quanto non si mostra disposto a rinunciare ai privilegi che gli derivano da sostenere senza alcuna remora l’intero operato del premier, il che lo porta sempre a turarsi il naso e ad andare avanti ingoiando rospi che paiono l’unico rimedio efficace per continuare a sopportare il tutto.
Recenti studi hanno portato ad individuare una serie di sintomi nei soggetti in esame da far pensare che si possa parlare di una vera e propria patologia, come nel caso estremo della “Sindrome Di Pietro”. Questa forma patologica porta il soggetto a lavarsi assiduamente le mani nel tentativo di mantenerle sempre pulite e, in casi estremi, a manifestarne i sintomi imbracciando il megafono e a scendere in piazza per far sentire la propria voce alla gente comune che mostra gli stessi segni. Una sindrome che porta progressivamente a raggiungere forme di intolleranza verso presidenti del consiglio o capi di stato in genere che si credono grandi statisti. I soggetti affetti da tale patologia mostrano allergia a certe forme di smaccato servilismo nei confronti del capo e alle sue indifendibili uscite, irritazione alle barzellette e alle pagliacciate, arrossamenti cutanei per la mancanza di qualsiasi dialogo con le forze di opposizione.
Ulteriori sviluppi nella ricerca hanno individuato una nuova forma di questa sindrome al momento piuttosto rara, che colpisce i componenti la coalizione di maggioranza e che va sotto il nome di “Sindrome di Paolo Guzzanti” la quale, oltre a comprendere gli stessi sintomi di cui sopra, comporta complicazioni che sfociano in sensazione di nausea e conati di vomito. Il soggetto interessato da questi sviluppi non riesce a guarire pienamente in quanto non si mostra disposto a rinunciare ai privilegi che gli derivano da sostenere senza alcuna remora l’intero operato del premier, il che lo porta sempre a turarsi il naso e ad andare avanti ingoiando rospi che paiono l’unico rimedio efficace per continuare a sopportare il tutto.
martedì 7 ottobre 2008
lunedì 6 ottobre 2008
Ognuno ha la sua Bibbia...
Nel tentativo di recuperare l’identità cristiana sconvolta dal relativismo imperante a favore del dialogo tra popoli e fedi, la Santa Sede a dato il via alla lettura integrale della Bibbia che si terrà ininterrottamente dal 5 all’11 ottobre. Una maratona che ha già visto impegnate alcune personalità di spicco come Ratzinger, Benigni e Andreotti, che per l’occasione ha lasciato corna, coda e forcone a casa, insieme a esponenti delle maggiori congregazioni religiose presenti nel nostro paese, esponenti della società civile e dei principali gruppi etnici nazionali. L’iniziativa non ha lasciato indifferente la sinistra radicale anch’essa in cerca della propria identità perduta dopo la recente sconfitta elettorale che sembra si stia preparando ad una lettura integrale del “Capitale” di Carlo Marx da effettuarsi in una sede di partito ancora da decidere con Ferrero che la vorrebbe organizzare in una sezione di Rifondazione Comunista, mentre Diliberto la vedrebbe meglio all’interno di una sezione del PdCI. Dal canto suo Nichi Vendola pare abbia proposto di decidere ai voti la soluzione più opportuna ipotizzando la convocazione di un Comitato Centrale che dovrà anche pensare a come organizzare le varie fasi della lettura. Già contattati i maggiori esponenti dei diversi movimenti che si riconoscono nell’area della sinistra radicale e antagonista insieme alle maggiori autorità delle segreterie di partito. In aperta polemica col PD Diliberto esclude la partecipazione di personalità della maggiore fazione di opposizione: “finché questi dirigenti rimarranno alla guida del partito non sarà possibile nessun dialogo” ha dichiarato il segretario del PdCI.
Un passo decisivo che dovrebbe portare alla riconciliazione dei due maggiori partiti di ispirazione comunista attualmente sulla piazza, dopo anni di divisioni e scontri. L’evento dovrebbe servire anche a mettere d’accordo Bertinotti e Ferrero sull’effettivo valore da dare alla parola “comunismo”, motivo di una recente querelle tra i due istigata dall’ultimo libro di Bruno Vespa.
Alla lettura pare sia stato invitato anche Giulio Tremonti che recentemente ha utilizzato frasi di Marx per introdurre la sua idea di “economia sociale di mercato” nel tentativo di spiegare come “salvare il mercato con lo Stato”, sostenendo di essere l’unico ad aver veramente capito Marx a le sue teorie, checché ne dicano D’Alema e compagnia bella.
Un passo decisivo che dovrebbe portare alla riconciliazione dei due maggiori partiti di ispirazione comunista attualmente sulla piazza, dopo anni di divisioni e scontri. L’evento dovrebbe servire anche a mettere d’accordo Bertinotti e Ferrero sull’effettivo valore da dare alla parola “comunismo”, motivo di una recente querelle tra i due istigata dall’ultimo libro di Bruno Vespa.
Alla lettura pare sia stato invitato anche Giulio Tremonti che recentemente ha utilizzato frasi di Marx per introdurre la sua idea di “economia sociale di mercato” nel tentativo di spiegare come “salvare il mercato con lo Stato”, sostenendo di essere l’unico ad aver veramente capito Marx a le sue teorie, checché ne dicano D’Alema e compagnia bella.
venerdì 3 ottobre 2008
mercoledì 1 ottobre 2008
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