Da molto tempo a questa parte buona parte degli italiani mostrano segni di insofferenza verso l’attuale Presidente del Consiglio che, in alcuni casi, sfociano in vere e proprie crisi verso tutto ciò che la sua figura rappresenta.
Recenti studi hanno portato ad individuare una serie di sintomi nei soggetti in esame da far pensare che si possa parlare di una vera e propria patologia, come nel caso estremo della “Sindrome Di Pietro”. Questa forma patologica porta il soggetto a lavarsi assiduamente le mani nel tentativo di mantenerle sempre pulite e, in casi estremi, a manifestarne i sintomi imbracciando il megafono e a scendere in piazza per far sentire la propria voce alla gente comune che mostra gli stessi segni. Una sindrome che porta progressivamente a raggiungere forme di intolleranza verso presidenti del consiglio o capi di stato in genere che si credono grandi statisti. I soggetti affetti da tale patologia mostrano allergia a certe forme di smaccato servilismo nei confronti del capo e alle sue indifendibili uscite, irritazione alle barzellette e alle pagliacciate, arrossamenti cutanei per la mancanza di qualsiasi dialogo con le forze di opposizione.
Ulteriori sviluppi nella ricerca hanno individuato una nuova forma di questa sindrome al momento piuttosto rara, che colpisce i componenti la coalizione di maggioranza e che va sotto il nome di “Sindrome di Paolo Guzzanti” la quale, oltre a comprendere gli stessi sintomi di cui sopra, comporta complicazioni che sfociano in sensazione di nausea e conati di vomito. Il soggetto interessato da questi sviluppi non riesce a guarire pienamente in quanto non si mostra disposto a rinunciare ai privilegi che gli derivano da sostenere senza alcuna remora l’intero operato del premier, il che lo porta sempre a turarsi il naso e ad andare avanti ingoiando rospi che paiono l’unico rimedio efficace per continuare a sopportare il tutto.
Recenti studi hanno portato ad individuare una serie di sintomi nei soggetti in esame da far pensare che si possa parlare di una vera e propria patologia, come nel caso estremo della “Sindrome Di Pietro”. Questa forma patologica porta il soggetto a lavarsi assiduamente le mani nel tentativo di mantenerle sempre pulite e, in casi estremi, a manifestarne i sintomi imbracciando il megafono e a scendere in piazza per far sentire la propria voce alla gente comune che mostra gli stessi segni. Una sindrome che porta progressivamente a raggiungere forme di intolleranza verso presidenti del consiglio o capi di stato in genere che si credono grandi statisti. I soggetti affetti da tale patologia mostrano allergia a certe forme di smaccato servilismo nei confronti del capo e alle sue indifendibili uscite, irritazione alle barzellette e alle pagliacciate, arrossamenti cutanei per la mancanza di qualsiasi dialogo con le forze di opposizione.
Ulteriori sviluppi nella ricerca hanno individuato una nuova forma di questa sindrome al momento piuttosto rara, che colpisce i componenti la coalizione di maggioranza e che va sotto il nome di “Sindrome di Paolo Guzzanti” la quale, oltre a comprendere gli stessi sintomi di cui sopra, comporta complicazioni che sfociano in sensazione di nausea e conati di vomito. Il soggetto interessato da questi sviluppi non riesce a guarire pienamente in quanto non si mostra disposto a rinunciare ai privilegi che gli derivano da sostenere senza alcuna remora l’intero operato del premier, il che lo porta sempre a turarsi il naso e ad andare avanti ingoiando rospi che paiono l’unico rimedio efficace per continuare a sopportare il tutto.
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