lunedì 23 novembre 2009

Roma confidential (2)

La fidanzata e Giulio Sacchi (Tomas Milian)
Oh, Giulio, non avrai mica fatto stronzate?
No... ho solo ucciso tre uomini, due donne e una bambina.

Roma: l’altra faccia della violenza. Realtà e finzione si mischiano come nelle migliori tradizioni del thriller all’italiana. Cinici, infami e violenti si muovono tra le ombre della metropoli degradata in quella notte della Repubblica che sembra non avere mai fine. I flebili fari della disastrata macchina investigativa cercano di farsi largo a fatica nell’oscurità che avvolge il paese immergendolo in un'atmosfera nebbiosa e cupa più che mai. Nel buio della galleria di un'infima sala di quart’ordine scorrono sullo schermo i fantasmi del passato. I fotogrammi continuano a tormentare le italiche coscienze e raccontano di poliziotti violenti e scomodi, bersagli altezza uomo, abusi di potere, morti sospette di minorenni, corpi che presentano tracce di violenza carnale, passi di morte perduti nel buio: Emanuela Orlandi e la Banda della Magliana (Cosa avete fatto a Emanuela?), Marcinkus e i segreti del Vaticano, gli intrecci sempre più torbidi tra politica e malaffare. Il montaggio è serrato, la fotografia è sporca, virata sul nero, i protagonisti perfettamente in parte. Brenda e Marrazzo che precipitano in un vortice senza fine (Chi l’ha vista morire?), Sabrina Minardi, la Orlandi e il mistero della sepoltura di “Renatino” (Chi è sepolto in quella cripta?), il caso Battisti e il ritorno del terrorismo rosso, il massacratore del Circeo Angelo Izzo in odore di matrimonio. I colpi di scena non mancano e ingarbugliano la trama destinata a ripetersi all’infinito. Un circolo vizioso regolato dalla solita collaudata regia occulta capace di muovere perfettamente le sue pedine sulla scacchiera, tra atmosfere sempre più torbide e attraverso un paese sempre più solo e irrimediabilmente fermo su se stesso.

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