Palazzo Grazioli, salone delle feste. Cesare Silvio, avvolto in una toga malconcia e con la testa cinta dalla corona d’alloro guarda fuori dalla finestra la città in fiamme. C’è disordine dappertutto, posteggiato su uno strapuntino Mariano Apicella sta suonando “Meglio ‘na canzone”. Cesare Silvio è visibilmente irritato.
Cesare Silvio: Incapaci! Manica di buoni a nulla! Tutti a telefonarsi tra loro e poi quando non sanno che cazzo fare si rivolgono a Cesare! E tutti a chiedersi: chi sarà mai questo Cesare?! Ma dico io, ma come gli è venuto in mente, cribbio!
Entra Bondi.
Bondi: Ave Cesare!
Cesare Silvio: Bondi… non è tempo per la poesia, lo vedi anche tu…
Bondi: Niente poesia/ messaggio urgente/ l’opposizione chiede/ dimissioni immantinente!
Consegna un messaggio a Cesare Silvio
Cesare Silvio: (inizia a leggere) Quo usque tandem, Cesare Silvio, abutere patientia nostra… tandem?! Ma quale tandem, non ce nessun tandem: ormai corro da solo! Io sono Cesare Silvio, cribbio! (continua nella lettura) Alea jacta est, Cesare Silvio, Finis terrae… eccoli che cercano di tirarlo dalla loro parte, Fini e il suo manipolo di bruti! Io li ho sdoganati, io gli ho dato il potere e adesso vogliono pugnalarmi alle spalle, cribbio!
Bondi: Altro predellino/ chiediamo con fervore/ chiamo Straquadanio/ combattivo senatore!
Cesare Silvio: Buono quello, ti rimbambisce di chiacchiere e non si riesce mai a capire dove vuole arrivare. E poi al predellino 2 ci stavo già pensando da tempo…
Bondi: Grande trovata/ bravo Cesare/ Milano ti premia / svoltiamo la serata!
Cesare Silvio: Già, la Grande Milano… allo ''statista di rara capacita’", che "conduce con responsabilità e lucida consapevolezza il Paese verso un futuro di donne e di uomini liberi che compongono una società solidale fondata sull'amore, la tolleranza e il rispetto per la vita''. Roba da fare impallidire gente del calibro di Stalin, che diamine! D’ora in poi potrete chiamarmi Cesare Silvio Massimo!
Bondi: Lacrime calde/ scendono giù/ Cesare Silvio/ sei solo tu!
Il momento solenne viene interrotto dall’entrata di Capezzone.
Capezzone: Ave Cesare Silvio, i barbari sono al portone e chiedono di essere ricevuti subito.
Cesare Silvio: Era ora cribbio… chiamate subito Bonaiuti che venga a dare una ripulita!
Entra Bonaiuti.
Bonaiuti: Ave Cesare Silvio, servitori te salutant!
Cesare Silvio: Si, si, va bene! Date una sistemata che sono arrivati. E rimettete Apicella in naftalina!
Bonaiuti: Di questo pentolone di fonduta ancora bollente cosa ne facciamo?
Cesare Silvio: Vedete se c’è qualcuno che protesta giù di sotto e gettagliela sopra!
Entra Bossi con tutto il seguito dei celti padani.
Bossi: Ave Cesare, mortacci tua te salutant, ah , ah , ah!
Cesare Silvio: (tra se) Umorismo padano, tse… Ave Umberto! Capezzone di a Gasparri di occuparsi dei cavalli.
Bossi: Ma come sei ridotto? ‘Sto nuovo stalliere lo vogliamo assumere? Ah, ah, ah!
Cesare Silvio: Vallo a trovare uno come quello che avevo prima, così preciso, attento a tutto, affidabile e, soprattutto, di poche parole…
Bossi: La festa è finita a quanto pare.
Cesare Silvio: Beh, io contavo di farla durare altri tre anni, ma visto come butta la situazione…
Bossi: Con quello che costa al paese è durata pure troppo! È ora di saldare il conto…
Cesare Silvio: Tranquillo Umberto, sistemerò tutto appena riesco a domare le fiamme.
Bossi: Ghe pensi mi’, Cesare Silvio. Ti mando giù un’orda di vigili del fuoco padani e spengo tutto in quattro e quattr’otto! Sia ben chiaro, tutto questo farà aumentare i costi.
Cesare Silvio: Tranquillo, ho già pronte le nomine per il prossimo governo. Ah, un'ultima cosa, dovresti togliermi dai piedi Fini e al suo manipolo di bruti prima che arrivi marzo. Non so, ma quando penso a marzo mi sale un brivido…
Bossi: Ci puoi contare! I miei sono sempre pronti quando si tratta di menare le mani: è ora di dire basta ai proclami e passare alle vie di fatto! Capezzone, cervogia per tutti!
Capezzone: Vedo se è rimasto qualcosa che qui se so magnati tutto…
Cala il sipario… forse.
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