Il prodotto, pensato come unico e inimitabile, studiato per durare all’infinito, nella sua bella confezione di plastica luccicante, confezionato per mantenere la freschezza e l’integrità, risulta di pessima qualità. Nuovi buchi si scoprono ogni giorno sull’involucro e rischiano di mandarlo a male nel giro di pochi giorni. Lo troveremo negli scaffali a Natale? Questa è la domanda che si fanno gli acquirenti che hanno stabilito un rapporto di fedeltà con l’azienda produttrice che dura ormai da parecchi anni. Gli sforzi di questi ultimi giorni per rinnovarne il packaging nella speranza che il cliente torni ad apprezzarne la presunta qualità, si sta rivelando la solita operazione di restyling rivolta alla sola confezione esterna per nascondere il contenuto scadente e in via di deterioramento. Finora qualsiasi tentativo in questa direzione si è risolto in una mera operazione di facciata che ha fatto perdere al prodotto quella brillantezza e quella solidità che ne hanno fatto un marchio tra i più convincenti degli ultimi anni. Il lavoro dei creativi non sarà facile e si preannuncia lungo e con altissimi costi di realizzazione. Se si decide di agire in questa direzione la nuova campagna di marketing farà inevitabilmente salire il prezzo della merce e bisognerà vedere quanti saranno disposti a pagare l’aumento per ritrovarsi la solita minestra riscaldata. Sarà comunque una campagna aggressiva, studiata per cercare di tornare a essere il bel prodotto che tanto ha fatto sognare milioni di acquirenti nonostante i suoi difetti palesi e sotto gli occhi di tutti. Si dovrà ritrovare quell’appeal che ne ha decretato il successo sul mercato convincendo così tante persone ad acquistarlo a occhi chiusi, semplici clienti che vogliono continuare a sognare e vogliono essere liberi di seguire o meno le indicazioni sul retro della confezione, gli eccessi calorici, la percentuale di grassi, coloranti e conservanti.
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