lunedì 16 luglio 2012

La mummia

Italia 2012. Una spedizione di membri del PDL guidata da Marcello Dell’Utri si reca ad Arcore per rintracciare il sarcofago contenente la mummia in mo’plen di Silvio Berlusconi collocata all’interno del mausoleo costruito da Cascella. Una vola trovato il sarcofago, accanto alla bara viene anche ritrovato un documento che risulta essere una copia consunta ed erosa dal tempo di “Una storia italiana”, leggendaria pubblicazione contenente importanti notizie biografiche sulla vita dell’ex premier. Dell’Utri decide quindi di riportare in vita la mummia recitando quelle parole che non molto tempo addietro avevano portato alla creazione di “Forza Italia” e alla discesa in campo di quello che sarebbe diventato il più discusso Presidente del Consiglio di questi ultimi decenni: “L'Italia è il Paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato, da mio padre e dalla vita, il mio mestiere di imprenditore. Qui ho appreso la passione per la libertà…”. Ritornata in vita sulle note della celeberrima “Meno male che Silvio c’è!” che risuonano con echi sinistri nella cripta, la mummia fugge con la pubblicazione trasformandosi in un essere mezzo uomo e mezzo caimano con l’intenzione di riportare in vita la sua antica creatura, “Forza Italia”. Si mette quindi in contatto con alcuni fedelissimi sostenitori fornendo loro gli indizi su come dovrà essere organizzata la sua rinata creatura e decide di rapire Nicole Minetti per sacrificarla sull’altare del “bunga bunga”. In lei Silvio vede la reincarnazione dell' infermiera, della poliziotta e di tutta quella fauna che tanto lo aveva allietato nelle serate trascorse presso Arcore. Recatosi nella sede della Regione Lombardia per rapirla, la Minetti lo segue piuttosto irritata, visto che stava facendo di tutto per rimanere attaccata alla poltrona del consiglio regionale e non perdere così il vitalizio. Ritornati nella cripta, l’ex premier organizza la cerimonia alla presenza dei suoi sodali e del redivivo Mariano Apicella. Ma proprio quando le prime note di “Meglio ‘na canzone” iniziano a risuonare all’interno del mausoleo, l’arrivo di Stracquadanio, La Russa e Alemanno che denunciano con fare deciso la mancanza di un vero progetto liberale, il rischio di ricadere negli errori del passato e il mancato richiamo alle primarie di partito, scatena un terremoto che rischia di far precipitare tutto e di seppellire la mummia e le sue smanie di potere.

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