Dopo la quinta giornata di campionato Cristiano
Ronaldo, il Maestro, chiamò a se i compagni di squadra, i suoi discepoli, e li
riunì nel luogo canonico, lo spogliatoio, come era consuetudine. Una volta
entrati però i discepoli cominciarono come al solito a discutere animatamente
su chi di loro fosse stato il migliore in campo e dovesse quindi sedere vicino
al Maestro, alla sua destra. Tali dispute cominciavano ad essere troppo frequenti
dopo le partite e rischiavano di rovinare l’atmosfera dello spogliatoio e così
il Maestro decise di porre fine all’ennesima discussione recitando la famosa frase:
“Gli ultimi saranno i primi”. I discepoli non capirono e quindi il Maestro
decise di rispondere con i fatti a quest’ultima umiliante scenata che portava
discredito al buon nome della squadra. Dopo aver detto loro come sia il più
grande colui che si renderà schiavo del suo Maestro, si alzò dal suo posto, si
tolse la casacca bianconera, prese degli asciugamani griffati con le sue
iniziali e li diede ai suoi discepoli dicendo loro di metterseli attorno alla
vita. Quindi versò dell'acqua in un catino che diluì con il miglior detergente
per il corpo da lui sponsorizzato e lo diede loro. Dopo averli istruiti a
dovere, i discepoli si misero a lavargli i piedi e ad asciugarglieli con gli
asciugamani che gli erano stati dati. Ad un tratto si avvicinò il giovane
discepolo Dybala che lo apostrofò: «Maestro, io lavo i piedi a te!?». Rispose
Ronaldo: «Quello che fai, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo». Al che Dybala
disse: «Non ti laverò mai i piedi!». E Ronaldo: «Se non li laverai, non avrai
partita con me». Con la prospettiva della panchina davanti a se Dybala si scusò:
«Maestro, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Ronaldo:
«Chi ha fatto la doccia e si è lavato con i prodotti da me sponsorizzati, non
ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; voi siete mondi, ma non
tutti». Egli sapeva infatti che nello spogliatoio la sua figura così
ingombrante avrebbe potuto creare tensioni, per questo disse loro: «Non tutti
siete mondi» facendo intravedere che qualcuno, in futuro, avrebbe potuto
tradirlo, e recare danno alla sua immagine e alla società. Quindi, una volta terminato
quello che d’ora in avanti sarebbe stato meglio conosciuto come il “Rito della
Lavanda dei Piedi di Cristiano Ronaldo”, il Maestro prese il suo completo
griffato, si vestì e si ingellò i capelli con la crema da lui sponsorizzata rimirandosi
allo specchio. Poi sedette di nuovo e disse loro: “Sapete ciò che mi avete
fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore del Goal e dite bene, perché lo sono
dopo 5 palloni d’oro. Se dunque voi, miei discepoli, avete lavato i miei piedi,
anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti
l'esempio, perché come ho fatto io facciate anche voi e possiate così
avvicinarvi a me »
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