giovedì 14 maggio 2020

La "Sindrome Politica di Stoccolma"



La "Sindrome politica di Stoccolma" è un particolare stato di dipendenza psicologica che si manifesta spesso nelle vittime di propaganda politica prevalentemente di stampo populista soggette a ragionare con la pancia piuttosto che con il cervello.  Questo particolare fenomeno psicologico nasce durante i comizi e agisce sulla psiche dell’elettore più suggestionabile alla becera propaganda populista man mano che ci si avvicina alle scadenze elettorali, quando un leader populista sempre alla ricerca del consenso e preso dalla foga espositiva durante la promozione del proprio programma elettorale decide di inasprire i toni del dibattito politico spingendo sul volume del megafono. Un atteggiamento che raggiunge il suo apice durante le sedute parlamentari, portando il leader populista a compiere veri e propri atti di violenza verbale nei confronti degli avversari politici fino a raggiungere deprecabili episodi di violenza fisica durante i momenti più accesi della bagarre in aula. Questo modo di comportarsi induce l’elettorato più sensibile alle tematiche populiste a immedesimarsi totalmente nella visone del mondo e della società promossa dal proprio leader di riferimento, portandolo così a provare un sentimento molto positivo nei suoi confronti che può spingersi fino all'amore incondizionato, alla totale sottomissione volontaria e a imbracciare il forcone in difesa delle proprie idee.

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