lunedì 23 dicembre 2019

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L'ora del tè

E' tempo di Brexit...

venerdì 6 dicembre 2019

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giovedì 28 novembre 2019

martedì 26 novembre 2019

venerdì 22 novembre 2019

mercoledì 20 novembre 2019

giovedì 7 novembre 2019

mercoledì 6 novembre 2019

martedì 5 novembre 2019

mercoledì 30 ottobre 2019

Vota al Cinema! - Matteodrome


Giuseppe Conte è il Presidente del Consiglio italiano giunto al suo secondo mandato.  Impegnato quotidianamente nel lavoro di mediazione tra gli alleati di governo e costretto a fronteggiare una dura opposizione da parte di Matteo Salvini, un giorno, mentre è nel suo studio intento a programmare la nuova smart tv, capta un video dove si vede il governo crollare rovinosamente dopo la sconfitta alle amministrative. Sconvolto dalla visione, Conte chiede a un tecnico di rintracciare il segnale scoprendo così che il video in questione è prodotto per un programma chiamato “Matteodrome” e che il segnale della trasmissione arriva da Milano Marittima e precisamente dalla discoteca Papeete Beach.
Conte è sempre più ossessionato dalla trasmissione, soprattutto dai video di Matteo Salvini in veste di DJ circondato da avvenenti cubiste, intento a sorseggiare Mojito e a farsi selfie con i bagnanti. Nell’intento di approfondire le sue ricerche sul programma e deciso a scoprire chi si nasconde dietro la sua messa in onda il Premier si reca presso la sede di una fantomatica "Chiesa Sovranista" gestita dallo stesso Salvini. Qui il Premier fa alcune scoperte sconvolgenti: scopre che Salvini è morto da quasi un anno e sopravvive sotto forma di ologramma grazie alle migliaia di registrazioni dei suoi discorsi e video digitali conservate dalla Bestia, la sua macchina della propaganda, ma soprattutto scopre che il segnale della trasmissione causa danni irreparabili al cervello degli elettori causando allucinazioni e alterazioni nella percezione della realtà politica italiana.
Il tempo passa e Conte si accorge che le allucinazioni di cui è preda diventano sempre più lunghe e realistiche a tal punto che diventa sempre più difficile distinguere tra realtà e immaginazione: in una di esse addirittura il suo stomaco si trasforma in urna elettorale nella cui fessura il Premier inserisce una mano per estrarre una pistola.
Ormai in preda a incubi ricorrenti e sempre più turbato dalla situazione, Conte viene contattato da Luca Morisi, responsabile della Spectacular Ocular Beast, ditta specializzata nella produzione di occhiali e altri sofisticati strumenti ottici. Morisi gli chiede di indossare uno speciale casco in grado di registrare le allucinazioni, in modo da poterle poi studiare. In realtà tutto questo fa parte del piano di Morisi: è stato lui a creare “Matteodrome” e a fare in modo che il premier entrasse in contatto con il programma dietro il quale si nasconde una cospirazione sovranista anti-governativa che punta alla eliminazione di M5S e PD sostituendoli con Lega e Fratelli d’Italia. Il Premier scopre così di essere diventato una cavia nelle mani dei creatori del “Matteodrome” e un'importante pedina del piani di Matteo Salvini: prendere possesso del Paese per inserire il segnale del “Matteodrome” in tutti gli smartphone, tablet e smart tv del paese in modo da controllarli agevolmente per alimentare la propaganda salviniana.
Ormai in preda al delirio, Conte estrae la pistola dallo stomaco e se la punta alla testa…

martedì 29 ottobre 2019

giovedì 24 ottobre 2019

martedì 22 ottobre 2019

giovedì 17 ottobre 2019

martedì 15 ottobre 2019

Vota al cinema! - L'uomo che rottamò se stesso


Una sera il leader del Partito Democratico Matteo Renzi esce dal Nazareno e sale sulla sua bicicletta per dirigersi verso casa. Durante il tragitto, dopo aver visto un manifesto pubblicitario con Zingaretti che brinda alla nuova alleanza di governo con il M5S bevendo un bel bicchiere del nuovo vino di D’Alema, cambia improvvisamente espressione e comincia ad accelerare pedalando all’impazzata. Finisce così per perdere il controllo del mezzo e prima di schiantarsi contro un muro, lo vediamo per un attimo come si vede in realtà: con in dosso il suo bel giubbotto di pelle e gli occhiali da sole mentre guida una bicicletta nuova fiammante e pedala soddisfatto verso una nuova creatura politica, “Italia Viva”.
Ricoverato in ospedale con un trauma cranico, le sue funzioni vitali si azzerano per alcuni istanti per tornare alla normalità di li a poco. Una volta ristabilitosi dopo la convalescenza Matteo ritorna a casa e riprende la sua vita accanto alla moglie e ai figli. Intanto comincia seriamente a riflettere su quale sia il suo ruolo nel PD fino a che strane visioni di un prossimo futuro gli fanno capire che qualcosa sta succedendo: vede Roberto Giachetti firmare per il taglio dei parlamentari per poi proporre un referendum contro il taglio stesso; il barbiere alla buvette gli ricorda che era già passato nel pomeriggio per sistemare i capelli in vista della nuova Leopolda e del varo della nuova creatura politica “Italia Viva”, mentre gli appare Riccardo Nencini che gli lascia intendere che i socialisti  sono disposti ad avviare una nuova relazione politica con lui.
Matteo, non ricordando nulla, crede di avere dei problemi mentali e si rivolge così ad uno psichiatra che sentenzia: “Tutti noi siamo in un certo senso più di una persona, figuriamoci i politici. La bicicletta, il giubbotto di pelle e quella camicia bianca con le maniche tirate su, quelle cose simbolizzano tutto quello di che deve recuperare. Non si renda schiavo delle convenzioni”.
Con l’andare del tempo le sue visioni aumentano e mentre Zingaretti vara la riforma del Pd che prevede una segreteria unitaria, lo stop ai correntismi e nuove forme di partecipazione, Matteo vede se stesso sfidare Salvini a un duello televisivo nello studio di “Porta a Porta”.
Sempre più confuso, telefona a casa ma la governante non crede alla sua identità affermando che “il vero signor Renzi è nella sua stanza a decidere cosa fare di “Italia Viva”, la sua nuova creatura politica". Matteo torna quindi a casa di corsa e s'imbatte così nel suo sosia politico che gli rivela: “Io sono te. Tu sei morto politicamente quel giorno che sei uscito dal PD, e per alcuni attimi è morto anche il tuo iPhone: questo mi ha permesso di uscire e di creare “Italia Viva”; solo che, purtroppo, tu hai ricominciato a vivere. Adesso siamo in due e non può andare avanti così. Uno di noi due deve andarsene”.
Terrorizzato da quella visione, Renzi inforca la sua nuova bicicletta e scappa inseguito dal suo sosia, fino a quando perde in controllo del mezzo e finisce dritto nell’Arno inabissandosi. Un attimo dopo il suo sosia ha un malore, ma si riprende brillantemente per tornare finalmente al centro della scena politica italiana…