A volte ritornano in politica
Un gruppo di giudici teppisti aggredisce Clemente Mastella e la sua famiglia mentre stanno attraversando i pericolosi binari tra clientelismo e politica. Tutti vengono travolti dal treno della giustizia e ne fa le spese la moglie che finisce agli arresti domiciliari. Ma Clemente sopravvive e dopo essersi rifugiato per un breve tempo nel gruppo misto rivivendo costantemente il trauma della esclusione dalla scena politica nazionale, decide di tornare in campo candidandosi per le europee con il centrodestra. Cercando vendetta contro il centrosinistra che lo ha distrutto politicamente abbandonandolo al suo destino, Clemente è perseguitato dai fantasmi del recente passato e teme che i giudici teppisti vogliano vendicarsi dopo essere stati sconfitti professionalmente. Nel frattempo anche i componenti del centrosinistra sono tutti politicamente deceduti dopo la bruciante sconfitta alle recenti elezioni sarde, ma pronti a ritornare in veste di zombies democratici con un unico obiettivo: appropriarsi delle anime perdute dei propri elettori ancora vivi per tornare a rinascere politicamente.
A volte ritornano in politica… di nuovo!
Clemente Mastella torna nella cittadina natale di Ceppaloni portando con se la rabbia (“la cazzim”) per la vicenda giudiziaria che lo ha visto coinvolto insieme alla sua famiglia con l’intenzione di chiudere la sua casa, lasciare per sempre Ceppaloni e imbarcarsi nella nuova avventura in Europa. Un prete (Casini) lo avverte del pericolo dell’alleanza con il centrodestra, ma il ricordo della fine della sua famiglia è troppo forte per farlo cedere alle superstizioni. Mentre cerca di sbollire la rabbia, Clemente continua ad aggirarsi per la casa e comincia a ricordare i giorni in cui la sua famiglia veniva distrutta, quando cominciò a subire gli affondi degli alleati del centrosinistra e le dure contestazioni di Di Pietro. Questi ricordi lo turbano quando davanti a lui si presenta un essere (Di Pietro) che gli porge un ciondolo con il simbolo dell’IDV: Clemente è atterrito , capisce che la maledizione potrebbe tornare insieme ai mostri del centrosinistra e dei giudici teppisti. Impazzito, tenta di scacciarli, si taglia un pollice, ma li allontana da se. Mastella riesce ad andarsene dal quel posto maledetto e dopo qualche tempo lo ritroviamo a Bruxelles. Un giorno viene avvicinato da un personaggio che gli parla delle sue paure nell’intraprendere la carriera parlamentare. Il personaggio comincia a mutare forma sotto i suo occhi assumendo di volta in volta le sembianze dei mostri del passato.
L’incubo non è ancora finito…
Un gruppo di giudici teppisti aggredisce Clemente Mastella e la sua famiglia mentre stanno attraversando i pericolosi binari tra clientelismo e politica. Tutti vengono travolti dal treno della giustizia e ne fa le spese la moglie che finisce agli arresti domiciliari. Ma Clemente sopravvive e dopo essersi rifugiato per un breve tempo nel gruppo misto rivivendo costantemente il trauma della esclusione dalla scena politica nazionale, decide di tornare in campo candidandosi per le europee con il centrodestra. Cercando vendetta contro il centrosinistra che lo ha distrutto politicamente abbandonandolo al suo destino, Clemente è perseguitato dai fantasmi del recente passato e teme che i giudici teppisti vogliano vendicarsi dopo essere stati sconfitti professionalmente. Nel frattempo anche i componenti del centrosinistra sono tutti politicamente deceduti dopo la bruciante sconfitta alle recenti elezioni sarde, ma pronti a ritornare in veste di zombies democratici con un unico obiettivo: appropriarsi delle anime perdute dei propri elettori ancora vivi per tornare a rinascere politicamente.
A volte ritornano in politica… di nuovo!
Clemente Mastella torna nella cittadina natale di Ceppaloni portando con se la rabbia (“la cazzim”) per la vicenda giudiziaria che lo ha visto coinvolto insieme alla sua famiglia con l’intenzione di chiudere la sua casa, lasciare per sempre Ceppaloni e imbarcarsi nella nuova avventura in Europa. Un prete (Casini) lo avverte del pericolo dell’alleanza con il centrodestra, ma il ricordo della fine della sua famiglia è troppo forte per farlo cedere alle superstizioni. Mentre cerca di sbollire la rabbia, Clemente continua ad aggirarsi per la casa e comincia a ricordare i giorni in cui la sua famiglia veniva distrutta, quando cominciò a subire gli affondi degli alleati del centrosinistra e le dure contestazioni di Di Pietro. Questi ricordi lo turbano quando davanti a lui si presenta un essere (Di Pietro) che gli porge un ciondolo con il simbolo dell’IDV: Clemente è atterrito , capisce che la maledizione potrebbe tornare insieme ai mostri del centrosinistra e dei giudici teppisti. Impazzito, tenta di scacciarli, si taglia un pollice, ma li allontana da se. Mastella riesce ad andarsene dal quel posto maledetto e dopo qualche tempo lo ritroviamo a Bruxelles. Un giorno viene avvicinato da un personaggio che gli parla delle sue paure nell’intraprendere la carriera parlamentare. Il personaggio comincia a mutare forma sotto i suo occhi assumendo di volta in volta le sembianze dei mostri del passato.
L’incubo non è ancora finito…
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